Vi parleremo delle emozioni di chi legge e di hi scrive

sabato 5 novembre 2016

Sibilla Aleramo

È  molto che non prendevo in mano i DIARI DI UNA di Sibilla Aleramo!




Ultimamente mi è tornata in mente, di come nella mia adolescenza è staa un punto cardine, quella Donna che avrei voluto essere. Non pensavo alle  sue delusioni sofferenze quel donarsi come una ricevuta sempre poco onorata in cambio di ciò che Lei donava, per me era un idolo,una Donna che lottava per l’emancipazione.  Non mi ponevo domande, non m’interessavano, era un Eroina e non vedevo altro. Oggi ho avuto voglia di riprendere in mano quel Diario, non so, a volte ci sono giorni in cui ti rendi conto di quanta strada c’è ancora da fare per Noi Donne e quel libro giallo scolorito con dentro macchie con petali disegnati, perché amavo conservare piccoli fiori nei libri, era lì con quel bel volto che mi osservava.                 




Così ho iniziato ad aprire giorni a caso, è quella Donna era lì ormai in su con gli anni vitale con la voglia di cambiare il mondo. La  lotta per la sua emancipazione le ha portato non pochi problemi familiari, la sua  mente così aperta in periodi così sospetti erano uno scandalo perpetrato alla paura : permettere ad una Donna per giunta e letterata di essere indipendente e per giunta scontrarsi con la mediocrità di molti Uomini dell’epoca. Ma lei dopo un tentato suicidio decide di prendere la sua strada, lasciando il figlio al suo aguzzino. Non è stato semplice e quel dolore credo sia stato un compagno latente e sottilmente vigliacco. 
 Della sua anziana depressione a me a dato l’idea che si gli stenti si, le disillusioni amorose e non solo abbiano minato un po’ la sua caparbia forza, ma è stato soprattutto la lontananza del figlio. Non credo sia stato facile per Lei, così sensibile e attenta alle emozioni reprimere proprio quella che la rendeva Donna completamente. Chiaramente i diari che vanno dal 1945 al 1960 anno della sua morte, sono gli anni più duri alla ricerca della sopravvivenza, e quel riavvicinamento al suo unico figlio, impacciato quasi freddo che le trafigge l’anima.





Mi piace oggi rileggerla perché di una Donna così ne abbiamo bisogno,della sua graziosa vanità la sarta ha rimesso a nuovo un vecchio abitino donatori da.. messa a dura prova dalla sua perenne povertà il rincorrere i denari, oggi mi ha chiamata l’orefice a cui ho dato il mio orologino d’oro dono di Ermione, ha detto che può offrirmi solo 4mila lire, quei pochi denari mi permetteranno di sopravvivere per una decina di giorni poi sarà la provvidenza a decidere.Ecco cos’è sempre stata la cultura un rincorrere la sopravvivenza. Ancora oggi chi ha qualcosa da dire in tutti i campi non ha molto riscontro economico. Niente è cambiato niente cambierà! Ma Lei Sibilla era una Donna indomita e innamorata della Vita e della sua Libertà.




Essere Donna oltre le convenzioni
salire sul treno della vita accodandosi
alle troppe fermate senza mai salire
è stato un passo di danza
a farmi inciampare nella gonna
quante scuse possono trovare le scale 
sempre cosparse d’olio e incomprensioni.
Se dei miei scritti ho lasciato tanto
e delle mie role fatto fame
di  un companatico sempre scevro.
  parleranno di me un giorno forse
se dei miei scritti ho lasciato traccia
Non ho mai odiato
amato tanto
donato al mondo
fiera testarda donna io Sibilla. 



Fioralba Focardi